DJI MAVIC 2 PRO
DJI MAVIC 2 PRO € 1.499,00
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La qualità prima di tutto, Mavic 2 Pro è stato ideato dal colosso cinese appositamente per chi si aspetta il massimo livello di qualità dalle riprese aeree, dagli scatti fotografici, dai video e dalle prestazioni. Sono lontani i tempi in cui i cinesi copiavano e basta. Alla DJI la parola d’ordine e’ innovazione e il Mavic 2 Pro sicuramente e’ figlio di questo pensiero.
Il comparto video/fotografico è a dir poco eccellente. Sotto questo aspetto, gran parte del merito va attribuito alla sezione camera targata Hasselblad, dotata di sensore da 1 pollice e da un’ottica f/2.8-11: la ripresa dei filmati in 4K HDR a 10 bit e la possibilità di effettuare strepitosi scatti fotografici da 20 megapixel assicurano al suddetto modello un importante vantaggio competitivo. Uno dei difetti che aveva il primo Mavic era sicuramente quello di avere il sensore piccolo e per questo ad esempio i professionisti avevano difficolta’ ad esempio nel fare delle riprese matrimonio con drone serali. Con il Mavic 2 Pro questo difetto e’ stato corretto ed e’ possibile fare anche delle ottime immagini serali.
Altro punto a favore di Mavic 2 Pro risiede nell’innovativo sensore che riesce a catturare una profondità di colore 4 volte maggiore in rapporto alla prima versione di Mavic Pro. Se tutto ciò è possibile, ciò lo si deve in larga parte all’HNCS.
Cos’è l’Hasselblad Natural Color Solution?
E’ una tecnologia messa a punto dal produttore in prima persona, che non ha al momento eguali sul mercato.
Questo sistema offre i migliori colori naturali possibili. L’HNCS offre transizioni tonali più uniformi e una qualità di immagine simile a una pellicola, grazie alla sua profondità di colore di 16 bit, rispetto alla maggior parte dei sensori DSLR più piccoli.
Per ciò che concerne le modalità di riprese video a 4K, sono ben due le modalità di ripresa. Da un lato, il Full FOV 77° che ricorda molto da vicino quello della prima generazione da 78,8°; dall’altro, l’HQ FOV, un ingrandimento tutto sommato equivalente, a quasi 1,8x senza che si registri una perdita sostanziale nella qualità del video a 4K. Il motivo? L’immagine RAW, in grado di captare il sensore da 5,5K, va incontro ad un downscale a 4K.
Uno dei difetti del vecchio Mavic era la mancanza di altri sensori oltre a quello frontale. In sostanza il dronista o pilota di droni incorreva in possibili incidenti in quanto il drone non segnalava ostacoli dietro e ai lati.
Ora invece vi sono ben 10 sensori avanzati che oltre ad avvertire il pilota consentono in tempo reale il tracciamento e la ricostruzione 3D dell’intero contesto ambientale. Il risultato finale è che evitare tutti i possibili ostacoli che si possono incontrare durante il tragitto, diventa un dato di fatto.
L’innovativo ActiveTrack 2.0 si serve di algoritmi specifici con l’intento di anticipare gli spostamenti dell’utente e di seguirlo sino a 72 chilometri orari (è questa la velocità massima che il produttore cinese ha dichiarato). Fino a poco tempo fa l’activetrack era abbastanza preciso ma alcune volte attivandolo perdeva il soggetto se ad esempio era una auto in corsa. Ora il drone invece con questo sistema rivisto e’ molto piu’ performante ed anticipa i possibili movimenti del soggetto.
Eccellente poi l’innovativo sistema di trasmissione OcuSync 2.0, in grado di sfruttare appieno frequenze contraddistinte da maggiore stabilità e da minori interferenze. Il tutto nell’ottica di una trasmissione live 1080p, la cui copertura garantita raggiunge la distanza di 5 chilometri in CE (1 in più rispetto alla prima generazione). Poi, il diretto interessato ha la possibilità di editare la trasmissione live o di servirsene come cache, facendo ricorso diretto all’applicazione Dji. La memoria interna integrata è di 8 gigabyte.
Come su Mavic Air, DJI ha introdotto una memoria interna utile in quei casi che per qualche motivo dimenticate la vostra sd a casa.
Il drone può contare su controlli estremamente precisi e immediati. Al millimetro, per intenderci. Zero rischi per il pilota di incappare in errori, visto che il velivolo a fronte di un ostacolo frontale si bloccherà all’istante. Lo stesso dicasi per i limiti di distanza stabiliti e per quelli d’altezza. Ma non è tutto, per chi non lo sapesse cosi’ come ormai in tutti i droni DJI, nel momento in cui il Mavic 2 Pro esaurisce quasi del tutto la sua batteria, riesce a tornare al punto di partenza. Perciò, perderlo non è possibile. Chi lo reputa opportuno, può comunque far tornare il quadricottero al punto di decollo premendo il classico tasto sul radiocomando “return to home”.
Il Mavic 2 Pro si contraddistingue per un peso abbastanza leggero, pari a 907 grammi, fondamentale per volare con una facilità pressoché disarmante, per rotori particolarmente silenziosi e per un’autonomia di batteria massima pari a 31 minuti (dato riportato dalla casa madre).
Il sistema gimbal (gimbal camera) dispone di tre assi e garantisce assoluta stabilità nelle riprese, e’ stato rivisto e perfezionato rispetto il primo Mavic. L’innovativo sistema di luci di assistenza rende poi l’atterraggio del drone molto più semplice, anche nel caso in cui le condizioni climatiche peggiorassero.
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